9.9.07

La vechia ed il sole

C´era una volta una vechia che viveva in una casetta di legno in un piccolo paese vicino a Torino. Od a Napoli. Od ancora a Cagliari, perchè, per dire la veritá, io non mi ricordo molto bene.

Allora, c´era una volta una vechia molto vechia che viveva da sé in una piccola casetta di legno nel piccolo paesino di tuta l´Italia di nostro Dio.

Ogni giorno, lei diceva il nome di tutti i cinquanta sei milioni e mezzo di italiani. Dopo, lei si alzava e cominciava il faticoso e dificile lavoro di spazzolare sua dentiera verde. Ogni giorno, di domenica a domenica.

Piaceva alla vechia suonare suo violino construito di carta bianca, mentre suoi nipoti immaginari cantavano le piú belle canzonette d´amore.

Sua casetta di legno era presa in affitto, ma lei non sapeva di questa condizione. Lei non sapeva quasi niente. Quando la notte arrivava, per esempio, la vechia custodiva, sola, il sole in una recondita cassa nera dentro di suo guardaroba.

Ieri sera, all´incirca di otto o nove, il sole è uscito di senso, perdendo appieno il lume della ragione, ed ha bruciato la cassa, il guardaroba, la casetta, la vechia, il paese, il mondo intero.

Dopo la sua morte, la vechia non è riuscita a raggiungere il cielo perchè sue gambe eranno molto corte.

Lei aveva trecento e due anni e se chiamava Bugia.

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